Let’s get out of this country

Camera Obscura perfetta colonna sonora. Cena antillese in attesa di una festa nella banlieu, dopo il boulevard periferique sotto porte d’orleans. Un corridoio che troppo mi ricorda Torcy. Stesi per terra e vino al lampone, giochi in inglese, indoviniamo i personaggi. Un balcone sui tetti. Il colore e l’assenza di colore. Mi fingo ventiquattrenne in mezzo a studenti erasmus.
Controvoglia ci svegliamo io e irene nel mio lettone domenica mattina di ozio. Brunch in rue mouffetard, due vaschette di fragole in offerta a due euro. Sta arrivando la primavera. Croissant e pane, cioccolato bianco da spalmare e l’uovo alla coque, per la troppa attesa, diventa un uovo sodo.
E per strada rimaniamo incantate, compagnia jolie mome di canzoni su anarchia di canzoni di protesta, i nuovi partigiani.
Prima domenica del mese e il centro pompidou permette di esplorarne i piani gratis. In franprix è chiuso. La mia camera è un macello. La mia anima? Forse meno.

Lascia un commento